Piccoli sguardi

“Piccoli sguardi” è un posto di osservazione, un occhio profondo attento alla ricerca delle dinamiche e dei perché di un volgere cinico, irreprensibile e talvolta ironico, verso il mondo e i modi di questi tempi.

È il sunto della visione di libero pensiero e riflessione tratto dalla descrizione dei suoi abitanti, del loro grottesco modo di vivere visto dal palco alla platea, e viceversa, dove tutti siamo attori protagonisti e pubblico testimone di una laconica quotidiana Farsa delle cose.

La ricerca nella propria introspezione di ciò che provoca “l’incidente emotivo” nei nostri comportamenti con il prossimo nella casualità di un incontro con noi stessi, nato per caso scontro, e diventato in divenire l’abbraccio di una constatazione consapevole dei nostri umani limiti, trasformando di ogni nostro silenzio, una parola di riflessione, senza nessun giudizio.

Ciò fa di quest’Opera non una sintesi, ma una breve pausa, un punto di arrivo in un respiro profondo, una fotografia sbiadita nei colori del tempo ai nostri tempi, un manifesto senza data scritto da un uomo che si guarda in punta di piedi, che osserva e guarda scandagliando il proprio animo in punta di piedi, senza chiudersi a riccio verso se stesso, lo specchio verso il proprio comportamento negli altri, nel suo scorrere della vita, nel vedersi come in una stagione, nei suoi colori, nelle sue sfumature, nei suoi orizzonti.