Fresca rosa
Questa silloge assurge nella tessitura in una solare ragnatela della fine temporale: la chiusura di un sipario autunnale con tutti i suoi silenzi “È il tempo che passa, È d’autunno il fuoco Che fruscia nei passi”.
Nello scorrere dei versi ci si addentra in paesaggi onirici dell’infinito essere fino all’eterno: “Sventura della sorte vivere Oltre la morte nell’apparenza Del notturno sogno volto il ricordo Di scheletrite eburnee bianche ossa Ghermito pasto da rostri grifagni Di crocidanti corvi dal sole accecati”.
Versi e assonanze, intimi momenti compiono il miracolo d’amore, pulsante pathos della poesia notturna, mistero che inquieta e seduce. “Muta sembianza di morte Improvviso l’attimo del Milvo Che m’artiglia nell’oblio Desertico tenebroso il mare dell’inquietudine”.
Le espressioni poetiche coinvolgono il lettore con immagini liriche tipiche “Si diparte il giorno Lunga onda solare avvampa Serale invade un’acqua lunare Sono fuggito fra vergini messi Di flessuose spighe dorate Palustre un bianco airone Ardito nel suo convulso volo Tremore spanto sul mio cuore”.
La lettura dovrà essere centellinata dall’anima e ponderata per scoprirne il “tesoro nascosto” in una nuova ermetica composizione.
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