Grindhouse
Cosa accomuna una mummia egiziana spedita al Louvre di Parigi dal Museo del Cairo all'inizio degli anni Venti, al crimine che serpeggia in una ridente località balneare nella Florida dei primi anni Sessanta? Cosa mette in relazione l'egittologo David Whemple alla cameriera Connie Fremont, il mistico Ardath Bey e il losco Mallory? Sinceramente nulla, se non la magia che si può accendere all’interno di una sala cinematografica adibita alla proiezione di pellicole d’infimo valore artistico e frequentata dai bassifondi della società – una grindhouse, appunto –. Tratto in parte da vicende di cronaca nera realmente accadute e in parte da alcune fonti letterarie, Grindhouse è un romanzo ‘corale’ in cui la verosimiglianza dell’intreccio è totalmente messa da parte a favore dell’intrattenimento più becero, creando un universo a sé nel quale la Settima Arte costituisce la principale fonte d’ispirazione.