Non muovi le cose… sensibile, a tratti quasi umano

“Non muovi le cose, sensibile... a tratti quasi umano”, è una raccolta di poesie che gioca sulla contraddizione presente nel titolo stesso dell’opera. Sensibilità e umanità sono davvero virtù che si muovono sullo stesso binario, o l’ambiguità del concetto resta immobile su due parallele dove, per forza di cose, sembra destinata nel non incontrarsi mai? L’autore prova a spiegarsi e piegarsi in cerca di pace. Dinanzi candide mura imbrattate d’inchiostro intinto nell’immobile infinito e inciso nell’anima oltre il quale sembra esserci più spazio e vita, l’autore trova nella poesia l’alchimia per raggiungere un equilibrio, il suo nucleo centrale. Un viaggio attraverso la sensibilità dell’essere umano che non muove le cose... e nel frastuono di concetti spesso contrastanti, al cospetto delle proprie fragilità si arrende, consapevole di non appartenere al mondo circostante. A tratti quasi umano per sopravvivenza, alla ricerca di unicità e dello straordinario nell’ordinario. In questa raccolta di poesie che fa rumore, l’espulsione delle energie conflittuali fluiscono verso l’unità armoniosa. Ciò che affiora all’esterno è lo scandaglio del pozzo nero. Scrivere per ritrovare la parte mancante, completarsi, rendere visibile l’invisibile, tangibile ciò che a molti sfugge spesso per mancanza di coraggio e verità che, tra le righe, trova modo e forma per sollevarsi dalla polvere con ali più forti, tali da distruggere per sempre le sbarre che un destino avverso ha sentenziato per noi. “Non muovi le cose, sensibile... a tratti quasi umano”, è in fondo una corsa contro il tempo dei sentimenti e della passione che possiamo e dobbiamo vincere, per noi e, come esempio, per chi ha voluto o dovuto arrendersi.