Quando anche i cieli tremano

Questa silloge, composta da 85 testi, mutua il titolo dall’omonima poesia presente nella raccolta.
Ma… “Quando anche i cieli tremano?”
I cieli: la parola richiama qualcosa che è sopra di noi e sembra ci guardi, ci osservi: un’entità ultraterrena o forse l’aspirazione all’esistenza di una “divinità” alla quale l’Uomo, fin dall’inizio, si è rivolto per chiedere supporto, pur ignorandone la certezza di realtà.
Ma questi Cieli, queste Divinità quando “tremano”? Quando “anche loro” tremano? Quando impotenti e, in verità implacabili, assistono alle tante amarezze che fanno parte dell’esistenza dell’essere umano e, in particolare, delle donne.
Ecco, allora, che la silloge ruota attorno al concetto del “tremito” (individuale e soggettivo/ universale e trascendente) che spinge l’autrice a cercare e riconoscere tutti gli aspetti del “sentire femminile”: da quelli più intimi che investono emozioni vissute nella propria interiorità alle relazioni familiari presenti e passate; dal rapporto d’amore consapevole a quello “malato” fino alla
denuncia di soprusi e violenze nel grido di un’anima che svela e disvela a “quei cieli” la “dignità” di esistere come donna e, principalmente, come persona.