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La storia dell’aeronautica è sicuramente sviluppo tecnologico ed innovazione ma anche, e soprattutto, una storia di esseri umani. Del loro valore, delle loro paure, dei loro successi e dei loro fallimenti… È l’interazione simbiotica tra il pilota ed il mezzo meccanico la chiave di lettura della conquista dei cieli. Dal primo volo, di qualche centinaia di metri, dei fratelli Wright nel 1904, al primo uomo sulla Luna, nel 1969, sono passati solo 65 anni. In quale altra “sfida” l’essere umano è stato così veloce ed appassionato? In questa breve trilogia si raccontano principalmente la solitudine, la malinconia, le paure ed il coraggio dei piloti. In un legame indissolubile con i loro mezzi aerei ed in epoche in cui il volo era ancora pionieristico. La prima storia è liberamente ispirata ad Antonio Locatelli, il primo ad attraversare la Cordigliera delle Ande a bordo di un aereo (uno SVA 5). La seconda prende liberamente spunto dalla strage di Gorla, quella dei piccoli martiri, avvenuta in realtà nell’ottobre del 1944, vide dei B17 sganciare più di 170 bombe sugli edifici scolastici. La terza è una storia intimista sulla fine.

Sono malinconiche ma anche, in qualche modo, di speranza.